La stampa tampografica è un procedimento di stampa indiretto (stampa
offset), che permette di riprodurre, in modo semplice e con elevata
qualità, disegni, scritte e decori sia su superfici piane che su
superfici concave o convesse. Per mezzo di un tampone morbido e
flessibile (generalmente in silicone) un film di inchiostro indelebile
viene trasferito da una piastra incisa in acciaio o in fotopolimero
(clichè tampografico) sulla superficie del supporto.
La tampografia permette di stampare con una definizione superiore alla
serigrafia, consentendo la riproduzione dei tratti più sottili con
nitidezza. Si possono infatti ottenere ottime stampe anche in
quadricromia, utilizzando retinature sui clichè (soprattutto quelli in
fotopolimero), simili a quelli utilizzati per la litografia Questo
processo di stampa può essere usato anche per depositare materiali
funzionali come inchiostri conduttivi, adesivi, lubrificanti. La
tampografia potrebbe essere interpretata come un’evoluzione industriale
del tradizionale ed antichissimo timbro di gomma. Sembra che la nascita
della tampografia sia da collocare nell’ 800 e sia da attribuire
all’esigenza di alcuni orologiai svizzeri, che avevano la necessità di
stampare con elevata precisione sui quadranti degli orologi.